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Il linguaggio televisivo

Riprese Patrik Ugone e Sara Gardoncini, montaggio Sara Gardoncini, realizzazione Scribacchini srl.

Video contenuto nel videocorso "A scuola di giornalismo", sezione “Televisione". Una cosa è arrivare alle notizie, un’altra riuscire a esprimerle nel modo giusto. Si può conquistare anche il più grande scoop del mondo, ma se non si è capaci di comunicarlo nel modo giusto sarà stato tutto perfettamente inutile. Abbiamo incontrato un professionista del campo, Daniele Cerrato, giornalista televisivo della Rai da 32 anni. L’importante per lui è avere sempre in mente delle priorità, la più importante delle quali è la chiarezza: anche quando ciò che si deve comunicare è molto complesso, bisognerà riuscire a tradurlo in poche e semplici frasi. Importante in questa operazione è rapportarsi correttamente con i tempi che si hanno a disposizione. Il grado di comprensibilità è proporzionale al giusto ritmo, non si deve far stare un testo di 5 minuti in 1 o viceversa: si risulterà troppo veloci o troppo lenti per essere seguiti. Una buon linguaggio televisivo deve poi essere in grado di catturare l’attenzione dello spettatore: non bisogna dimenticare, infatti, che chi segue un programma in TV non vi è immerso come un lettore in un libro e spesso svolge nel frattempo altre mansioni. Tutto ciò che non è chiaro e incisivo purtroppo in questi casi è condannato all’oblio.

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